“A spingermi in Madagascar sul finire degli anni Novanta (1998), la ricerca di una rara specie di Chalcides (Reptlia squamata), studiata da un gruppo di ricercatori della Facoltà di Biologia dell’università di Napoli Federico II, guidata all’epoca dal Prof. Gianfranco Ghiara, docente di Anatomia comparata, Preside della Facoltà di Scienze e responsabile nazionale del CNR. Dopo averla ricercata e studiata nei suoi aspetti morfologici, istologici, fisiologici e genetici per vari anni in Italia, Spagna, Algeria e Tunisia, incuriositi dalla apparente anomalia della mancanza dell’uomo e di ogni mammifero fino a 2.000 anni fa in Madagascar, fu deciso di estendere le ricerche in quel Paese per verificare l’ipotesi della derivazione di tutti i mammiferi della Terra proprio da quella specie( supposta essere la prima vivipara fra tutte le altre specie esistenti sulla terra (tutte Ovipare) “.
Bellini ricerca il Chalcides nel suo abituale habitat tra il deserto e l’acqua e non ne trova nessuna traccia. Scopre, invece, nel suo errabondo girovagare a piedi e con mezzi di fortuna, la realtà umana e sociale di quel popolo.
“Il Madagascar, quello sconosciuto ai turisti, è costituito prevalentemente da disseminati villaggi di povere capanne: non esistono né acqua potabile, né elettricità, non ci sono scuole ed ospedali validi. Ovunque presenti, in forma endemica: parassitosi, malaria, tubercolosi, colera, persino l’ultimo focolaio di peste al mondo. Invasioni di locuste con carestie bibliche ricorrenti, raccolti distrutti, malattie, denutrizione e morte falcidiavano le popolazioni ovunque”.
Mortalità dei bambini entro 5 anni 17%, vita media 50 anni. Questo impatto, emotivamente sconvolgente, mise in discussione tutto delle sue convinzioni precedenti. Persino il valore idealizzato del presunto primato assoluto della Scienza nel progresso umano. Iniziò a chiedersi che valore e senso avessero il suo lavoro e la sua vita di fronte a queste immani tragedie e come utilizzarla al meglio. Dopo tre anni di interiore dibattito e riflessione decise di trasferirsi, pressochè inerme, ma armato di una determinazione assoluta, in Madagascar, deciso a dare tutto se stesso per cambiare lo stato delle cose esistenti. Vende quel poco che possiede, conscio che ci sarà bisogno di mezzi anche finanziari per iniziare concretamente ad agire. All’inizio alcuni apprezzano la sua iniziativa, altri, maggioritari, irridono la sua “illuminazione” e gli danno del “pazzo visionario”. É rassicurato e corroborato, però, dai suoi cinque figli, giovani adulti, che accettano e approvano la sua decisione, pur consci dei sacrifici che comporterà per loro stessi e che continueranno ad aiutarlo per sempre.
Dal 1998 e per i tre anni successivi, cominciò la sua missione occupandosi di assistenza in alcuni villaggi agricoli all’interno del Nord del Paese visitando con medici malgasci tutti gli abitanti, distribuendo medicine, cibo e materiale scolastico. Troppo poco! Nulla cambiava nella sostanza. Non bastava! Decide così, con i soli mezzi propri e con la condivisione partecipe e generosa delle Suore Battistine di Roma, di procedere oltre. Tra molteplici complessità burocratiche e la sottile, diffusa ostilità dei locali verso gli stranieri, i “vasah” (ovvero l’uomo bianco secolarmente percepito come colonialista e sfruttatore delle loro risorse Naturali), inizia a progettare ad Antsiranana un Centro di diagnostica, radiologia, cardiologia e laboratorio di analisi “LE SAMARITAIN” che dovrà servire tutto il Nord del Paese, grande come l’Italia Meridionale. Inaugurato nel 2005 vi opereranno con le suore tecnici e medici malgasci preventivamente preparati in Italia. Essi saranno aiutati da volontari italiani e francesi che daranno un contributo professionale temporaneo.
Prima di iniziare la sua attività in Madagascar era stata fondata da Bellini con i pochissimi amici (5 o 6) che ne condividevano l’entusiasmo, l’associazione “NEXT onlus” il cui funzionamento e coordinamento in Italia è stato assicurato con un lavoro quotidiano, continuo, prezioso, rigoroso ed appassionato da un altro associato, Pellegrino Ciotta, che successivamente nel 2011 lo raggiungerà in Madagascar. Nel 2006 il Ministero degli Affari Esteri, informato da terze persone dell’enorme lavoro realizzato in Madagascar durante 8 anni da questa piccolissima pattuglia, riconosce ufficialmente alla NEXT onlus lo status di ONG. Ciò dovrebbe agevolare l’opera mediante progetti finanziati dalla Cooperazione allo Sviluppo dello Stato Italiano. Questo riconoscimento, però, non apportò alcun beneficio concreto per i progetti presentati. Essi furono sempre approvati, ma mai finanziati poiché il Madagascar non è ritenuto dall’Italia un Paese prioritario negli aiuti. Nulla, però, ferma l’entusiasmo e la determinazione di Bellini che, vinto il suo naturale riserbo, fa conoscere ad Istituzioni e privati quanto intende fare in Madagascar chiedendo a tutti l’aiuto possibile.
Verificata poi l’insufficienza terapeutica del solo Centro Diagnostico diventa ineluttabile il passo successivo: la costruzione di un Policlinico dove sarà possibile anche curare e guarire i malati. Nel 2009 viene intrapresa la realizzazione di un vero Policlinico multidisciplinare di 100 posti letto, modernamente progettato e tecnicamente dotato delle essenziali attrezzature necessarie ad una moderna medicina. Tutto ciò sarà gradualmente realizzato in sei anni anche grazie ad un aiuto provvidenziale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) che approva e condivide i gli sforzi, ormai, decennali della NEXT onlus per aiutare uno dei Paesi più poveri al mondo.
Contemporaneamente alla costruzione del Policlinico, nel 2010 il Governo malgascio decise di migliorare il suo sistema Universitario istituendo altre due Facoltà di Medicina da affiancare a quella presente nella capitale Antananarivo. La NEXTonlus, pur con i suoi scarsi mezzi, accetta l’invito del Ministro dell’Università a sostenere l’iniziativa e diventa Cofondatore della Facoltà di Medicina nella città di Antsiranana. Il Policlinico NEXT, inaugurato nel 2015, ne è ora parte integrante. Nel corso degli anni vengono, via via, stipulate Convenzioni di collaborazione con l’Università degli Studi di Benevento (2005), di Napoli (2007), di Pisa(2010) ed, infine, nel 2020 con l’università di Genova grazie al contributo del Prof. Umberto Valente, famoso chirurgo italiano che dopo aver lavorato anche in Africa con “Medici senza frontiere” ed “EMERGENCY” per vari anni, sceglie di continuare il suo impegno professionale, umanitario e formativo nel “ Policlinico Universitario NEXT” di Antsiranana . Gradualmente vengono formati, perfezionati o laureati in Italia 18 studenti malgasci, medici, ingegneri, economisti e tecnici. Nel 2011 il Policlinico veniva donato alla Chiesa Cattolica del Madagascar per assicurarne la perennità mentre la NEXT onlus assicurava ancora assistenza tecnica e finanziaria determinando la gratuità totale delle prestazioni ai poveri (60% sul totale assistiti)
Il percorso di Bellini in 23 anni di lavoro è costellato di difficoltà, diffidenze, pericoli, delusioni, tradimenti ma anche da incontri, emozioni, ricordi, gioie, persone, riconoscimenti internazionali. Ama ricordare specialmente due immagini riferite ad episodi cruciali per lui distanti 20 anni: la prima quella di una poverissima bambina incontrata nel ’98 in un villaggio del Sud a cui lui offri un pezzo di pane che ella condivise istintivamente ed immediatamente con oltre 10 bambini che intorno a lei la guardavano con occhi sgranati e desiderosi come una fortunata privilegiata; la seconda è quella del migliore studente laureato alla fine del Primo corso Laurea in Medicina nel 2018: era una ragazza orfana di padre e figlia di una contadina! Nel film documentario “Fihavanana” del regista francese Vernet Damien sulle 5 opere sociali più importanti realizzate nell’ultimo secolo in Madagascar, il Presidente della NEXT onlus veniva affiancato a Pere Pedro, pluridecennale missionario candidato al Nobel per la Pace nel 2021. Lucido, riconoscente e stimolante poi vive ancora in Bellini il ricordo dell’avv. Gerardo Marotta che, conosciutolo ed entusiasmato dal suo operato, organizzò nel 2007 un Convegno in suo onore all’Istituto Italiano degli Studi Filosofici. Marotta pubblicò nell’occasione un articolo in cui affermò: “Angeli europei fondatori di Centri Ospedalieri per i bambini poveri, gli abbandonati, i diseredati di un mondo dominato da rapina e sfruttamento si ergono a difesa dei valori più alti di amore e solidarietà propri della Civiltà occidentale citando, come esempi, Albert Schweitzer, Madre Teresa di Calcutta, Gino Strada, Luigi Bellini”.
Oggi il fondatore della NEXT onlus, toccato sia da esperienze personali che dalla assoluta mancanza in Madagascar di strutture per la cura di bambini affetti da disturbi del comportamento o autismo, (che qui vengono percepiti come una maledizione personale e per il villaggio da cui bisogna liberarsi con l’allontanamento del bambino o con la sua morte) sta organizzando la prima scuola Universitaria per Operatori della Riabilitazione Neuropsichiatrica Infantile che sarà diretta dal Enrico Papa, neuropsichiatra salernitano, associato NEXT onlus.
Dopo 23 anni di lavoro in Madagascar, al crepuscolo della sua vita con corollario dei relativi acciacchi, Bellini non ha perso la capacità di guardare avanti con fiducia, di pensare al prossimo e di agire concretamente.
Per quanto realizzato attraverso la sua scelta “visionaria” si dice felice e sereno, ma non appagato, c’è ancora tantissimo da fare! Non ne è particolarmente fiero o orgoglioso perchè convinto della ineluttabile necessità per ciascuno di vivere la propria vita in coerenza con le scelte che ne costituiscono l’essenza morale.
Egli racconta: in Madagascar ho conosciuto l’atrocità del vivere di moltitudini ed imparato ad esercitare pazienza ed umiltà. Ho sperimentato il valore ed il costo della propria Libertà e della necessità del coraggio per osare ed impegnarsi a lottare per cambiare il mondo.
In definitiva bisogna scegliere il proprio posto tra oppressi ed oppressori ed agire di conseguenza per tentare di riequilibrare la bilancia delle ingiuste distribuzioni mondiali di ricchezza. Sono sereno poiché i sacrifici vissuti e più ancora quelli imposti a chi mi ha voluto bene sono serviti a migliorare qualcosa. Sono sicuro che altri continueranno il mio lavoro.
Chi opera guardando a tutti gli altri, specialmente ai più fragili e indifesi, vittime della Storia umana, come figli e fratelli sarà ripagato sempre da Pace interiore illuminata dalla gioia. Pur minoritari, altri nel mondo operano queste scelte. Essi sono sale della Terra e speranza per il futuro dell’Umanità.
Ricordo che nel silenzio assoluto delle lunghe notti insonni, smarrito, osservavo un cielo punteggiato di diamanti, mentre un fiume di volti, frammenti di parole ed emozioni passate scorreva lento nella mia mente, come danza confusa. Un velo di commossa nostalgia pervadeva il mio spirito e distillava lacrime mentre l’incessante armonia monocorde delle cicale prendeva per mano e mi accompagnava nel sogno……
In Montesarchio il 20 maggio 2021